giovedì 27 agosto 2015

E SE...IL CIBO INCONTRA L'ARTE

Questo post vuole essere una riflessione su un articolo del Gambero Rosso a proposito dei nuovi Direttori museali in Italia, la cui nomina tante polemiche ha suscitato, soprattutto riguardo ai Direttori esteri.
Nell'articolo viene citato l'esempio del MoMA di New York come buona pratica da importare, laddove i servizi di ristorazione aggiuntivi a quelli prettamente museali riescono a portare il fatturato a cifre altissime.
Anche in Italia esistono esempi di questo genere, come il Museo di Arte Contemporanea di RIvoli, che ospita il ristorante "Combal.Zero", o il Lucca Center of Contemporary Art, che accoglie i locali de "L'Imbuto".

Ristorante Combat.Zero di RIvoli. VIsta della sala con il Castello sullo sfondo.
immagine tratta da www.viamichelin.it

Ristorante L'Imbuto di Lucca. Vista degli interni.
immagine tratta da www.artribune.com

La tendenza a coniugare l'aspetto espositivo a quello ristorativo trova sempre più diffusione, anche nei complessi museali minori, come in quello del MUMI di Francavilla al Mare (CH), dove una delegazione del FAI giovani di Chieti oggi terrà un aperitivo servito dallo Chef Nicola Rapino.

immagine tratta da www.tesoridabruzzo.com

La domanda sorge spontanea: è dunque questa la nuova frontiera dell'arte in Italia? Siamo veramente certi che questa sorta di commistione in realtà non focalizzi l'attenzione sul cibo anziché sull'opera d'arte esposta? Ed è giusto che i musei italiani diventino dei "contenitori di manifestazioni" e i quadri ospitati uno sfondo scenografico?
Non saprei. Certamente la giusta esaltazione delle opere dipenderà dalla capacità degli organizzatori di porre l'arte in primo piano, culinaria o figurativa che essa sia.

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